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Confesso: avevo mille titubanze, nell’affrontare la pasta bio della Monte Monaco. Non perché avessi dubbi sulla qualità dell’azienda, che ha scelto di creare, nelle terre marchigiane del Parco Nazionale dei Monti Sibillini, una filiera biologica vera. Vera, nel senso della gestione reale del prodotto, dal seme di lenticchia al fusillo, dal germoglio di ceci al rigatone, dalla terra che nutre i baccelli di fava alle penne. E a questo punto, avrete intuito che la cifra stilistica e aziendale della Monte Monaco non è una generica “pasta integrale”, ma una precisa scelta alternativa: quella della pasta di legumi. Ma non è per questo che titubavo. Affatto. Il mio vacillare nell’aprire il ricco pacco inviatomi dagli amici marchigiani, era dovuto a tutte, e ripeto tutte, e confermo TUTTE le mie precedenti esperienze di assaggio di paste integrali. Perché sempre, e ripeto sempre, e confermo SEMPRE ho riscontrato due caratteristiche ignobili: 1) la fragilità del prodotto, 2) l’assoluta mancanza di sapore. E per fragilità intendo l’inconsistenza di certi spaghetti biologici di gran nome, arrivati nel piatto spezzettati come quelli delle pastine dello svezzamento. E per mancanza di sapore intendo quell’effetto cartone che ti lascia sul palato, come se masticassi un imballo di Amazon… che probabilmente avrebbe più sapore. Mi sono, quindi, avvicinato al primo assaggio della Monte Monaco con la titubanza delle mie due pregresse certezze. Che sono state travolte al primo assaggio. La pasta di legumi della Monte Monaco è un capolavoro. Di consistenza. Di sapore. La scelta di puntare sul “monocultivar” leguminoso, caratterizzando ogni prodotto con una precisa selezione di un solo legume, è una scelta straordinariamente vincente. La pasta è buonissima. Sia perché resta “al dente” nel senso più italiano del termine, sia perché offre una connotazione di sapore vera, precisa, identificabile e riconoscibile, che subordina addirittura la presenza del condimento al piacere della pasta. L’ho provata con un filo d’olio… è come rivivere l’emozione (olfattiva e gustosa) di certe domeniche a casa di mia nonna, che per i legumi aveva una - giustissima - antica passione. Il mio godere dell’assaggio “in filo d’olio” non deve, però, far temere che il sapore deciso di questa pasta possa, in qualche modo, ostacolarne un uso più regolare. Anzi. Ho provato i “Fusilli di piselli con radicchio, funghi e panna vegetale al rhum”, ricetta tra quelle suggerite sul sito, ed è stato un trionfo di piacere, perché la pasta si fa cardine fondamentale del sapore finale. Emozione vera. Non è una pasta “al sapore di…”, ma una reale trasformazione dei legumi, una sorta di magica attribuzione di tutte le caratteristiche dei legumi al prodotto finito. Un risultato che si deve, e l’azienda lo spiega benissimo nell’ efficacissimo sito, alla lavorazione per “fasi chiuse”, che limita l’intervento umano e segue i tempi della Natura. Dai legumi alla pietra che li rende farina, dalla farina all’acqua di montagna che la renderà impasto di umori naturali, fino al bronzo che la trafilerà, tutto segue un tempo suo, senza forzature, senza inutili scorciatoie. E sarà poi il vento, che accarezza le terre dei Sibillini a soffiare, su quella pasta l’aria saporita che la essiccherà lentamente. Un concerto antico e nuovo, moderno e saggio. Fino al piatto di chi avrà la fortuna, perché di fortuna si tratta, di poterla gustare. Doverosa, prima di chiudere questa recensione, una nota sul packaging. È elegante senza eccessi, efficace nella proposta, “biologico” senza stereotipi ma, soprattutto, nella scelta di inserire nella scatola le monoporzioni da 65 grammi che, vi assicuro, sono perfette per un soddisfacente piatto di emozioni.

il Re Censore

PACKAGING; eccellente
PREZZO: da 2,95 a 3,40 a pacco, a seconda del podotto
GIUDIZIO FINALE; una scoperta emozionale
LA ORDINEREI?: tutti i giorni
SITO WEB: https://montemonaco.bio/

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