È un trionfo anche italiano la prima edizione della Guida Michelin Dubai, che premia nella città più spettacolare degli Emirati Arabi undici diversi ristoranti. È infatti nutrita la rappresentanza dell'alta gastronomia di casa nostra, nella sua forma più autentica per quanto gourmet. Ne sono un esempio le due stelle Michelin che vanno a «Il Ristorante» del Bulgari Resort Dubai, la cui cucina è guidata nel segno dell'italianità dallo chef Niko Romito.
Tre stelle in patria con il suo Casadonna Reale a Castel di Sangro, Romito è dal 2017 alla guida di questo format internazionale realizzato in collaborazione con Bulgari. «Una sfida appassionante», dice lo chef, «che mi ha permesso di identificare i fondamenti della tradizione italiana e di ripensarli in chiave contemporanea». Nei lussuosi hotel del gruppo la cucina di Romito, spesso cerebrale e minimale, si fa più semplice e comprensibile, un omaggio ai sapori italiani che tanto affascinano il pubblico internazionale. Così succede a Milano, Pechino, Shangai, Parigi, e presto succederà a Roma, Tokyo, Miami e Los Angeles, dove sono previste nuove aperture da qui al 2025. E così succede anche a Dubai, dove la carta de «Il Ristorante» ha conquistato gli ispettori della Guida Rossa con piatti tradizionali come il vitello tonnato, gli spaghetti al pomodoro o il risotto alla milanese. «Una cucina in cui i valori dell’italianità fossero ben riconoscibili», dice Niko Romito, «ma che al contempo rispecchiasse i miei ideali di purezza, massima sintesi del gusto ed eleganza». Un omaggio al meglio della cucina italiana - a cominciare dai suoi antipasti, che la rendono così iconica nel mondo - che è valso a Niko Romito la conquista del vertice della ristorazione di Dubai. «Una cucina italiana moderna», scrive la Michelin, «che si accompagna a equilibrio, purezza e chiarezza».
da Vanity fair